WINTER SEA KAYAK EXPEDITION

Un viaggio invernale alla scoperta delle Isole Baleari...

A cavallo tra Natale, Capodanno ed Epifania per scoprire ogni angolo della costa...

in solitudine!

Dal 24 dicembre 2009 al 6 gennaio 2010 effettueremo il periplo dell'isola.

Tatiana e Mauro



Guarda il percorso sulla mappa - Looks at the trip on the map



mercoledì 7 novembre 2018

Menk 2018: que xulo!

Sono partita e tornata col maltempo.
Allerta meteo su mezza Europa, Spagna ed Italia comprese.
Quando sono arrivata a Minorca, erano appena state dichiarate tre giornate di lutto istituzionale nell’intero arcipelago della Isole Baleari per un’alluvione devastante che a Maiorca aveva provocato ben 12 morti, compresi due turisti rimasti intrappolati in un taxi travolto da un’improvvisa ondata di fango. Era stata persino annullata la serata di presentazione del viaggio di Rai Puig “Solo in Papua”, ma un cambio strategico della sala ha permesso ad un centinaio di curiosi di assistere all'interessante racconto dal vivo del giovane canoista catalano.
Quando sono tornata in Italia, poi, una lunga serie di piogge torrenziali aveva interessato ormai tutta la penisola, facendo registrare sia ingenti danni che una lunga lista di morti e dispersi, tanto sulla costa quanto nell’entroterra, con spiagge mangiate dal mare in tempesta e montagne di abeti abbattuti dai venti di burrasca.
La sorte del giro in kayak dell’isola di Minorca sembrava segnata.

Con la maglietta delle XIII Jornadas de Menk 2018 poco prima dell'imbarco... (Photo credit: Tristan)
Il primo breifing diretto da Carles nel ridossato Port de Sanitja...
La vista mattutina su Cala del Pilar dalla "nostra" grotta della notte...
L'effetto sui piedi nudi della sabbia rossa di Cala del Pilar... (Photo credit: Arkaitz)

Ma poi il sole ha scelto di tenerci compagnia durante (quasi) tutta la settimana, salvo nascondersi tra le nuvole al calar della sera (e non solo). La pioggia che pure ha imperversato sull’isola e sulle nostre teste non ha fermato il nostro entusiasmo, né ci ha bloccato a terra.
Non abbiamo completato il periplo, siamo anche partiti da un punto diverso per scansare il forte vento di nord-est, e siamo persino rientrati con un paio di giorni di anticipo per riprendere da dove avremmo dovuto iniziare ma, nonostante tutti gli imprevisti ed i vari aggiustamenti del programma, è stato uno dei giri più belli di sempre.
Lo so, ogni volta rischio di essere ripetitiva a proposito di Minorca, ne dico e ne scrivo sempre e solo un gran bene: Minorca è l’isola più bella della Baleari, l’isola dove torno sempre molto volentieri, l’isola che mi ha stregato sin dalla prima volta che c’ho messo piede, anzi pagaia. L’inverno del 2009-2010 è stato quello dell’inizio di un idillio che non è mai terminato e che ogni anno (o quasi) si rinnova inalterato, quello tra Tatiyak e Menorca en Kayak: un amore nato in mare, sbocciato grazie al kayak e che cresce ogni volta di più! Anche a costo di sembrare monotona, non posso che essere entusiasta delle esperienze vissute a Minorca!

La folta delegazione italiana: Lucia, Mariella, Grazia, Tatiana, Simonetta, Giorgio e Claudia!
La visita guidata alla sorprendente Balsa Verda...
L'aperitivo improvvisato sul molo di Cala Morell...
La cena comunitaria di Cala Morell, la notte più fredda del giro...
Prima di raggiungere Ciutadella si attraversa l'arco naturale di Pont d'en Gil...

Forse proprio per il cattivo tempo, che ci ha fatto comprendere una volta di più quanto il Mare e la Natura la facciano da padroni sulla Terra, abbiamo apprezzato davvero fino in fondo, e con un profondo sentimento di riconoscenza, la incredibile settimana di navigazione attorno all’isola del vento: il nutrito gruppo di pagaiatori spagnoli, catalani, baschi, sardi ed italiani ha dato vita ad una convivenza allegra, promiscua e rilassante che ha lasciato sorrisi ben marcati sui volti sferzati dal vento e rigati dalla pioggia (ed intirizziti dall’umidità notturna, ma anche abbronzati dalle calde ore autunnali…)
Abbiamo preso di buon grado il cambio di programma, caricando in un batti baleno sui carrelli kayak ed attrezzature per lasciare il nostro usuale punto di imbarco di Es Grau alla volta del caratteristico e raccolto Port de Sanitja; abbiamo trascorso la prima notte sotto la pioggia nella suggestiva spiaggia di Cala del Pilar, svegliandoci intirizziti ma contenti alle prime luci di un giorno ventoso e soleggiato; abbiamo cenato in circolo sul molo di Cala Morell, assaggiando a turno i tanti biscotti speziati spediti dalla Germania da Claudia, una delle partecipanti delle passate edizioni di cui si è molto sentito la mancanza; abbiamo poi doppiato senza timore il famigerato faro di Punta Nati, coprendo la tappa più lunga per raggiungere la ridossata caletta di Sant’Andria; abbiamo proseguito lungo la costa sud-orientale dell’isola nell’unica giornata di calma apparente, giungendo al faro di Cap D’Artrutx insieme ad un temporale che ha chiuso il cielo e la visuale; abbiamo trovato rifugio sotto la tettoia di un bar-ristorante a Son Xoriguer, come anche la notte successiva a Sant Tomas, coprendo il rumore della pioggia con gli schiamazzi allegri del gioco “Tic-Tac-Tuc” e con i canti multilingue di un altro gioco musicale entrato nella storia delle Jornadas de Menorca en kayak…

Arkaitz in primo piano, Simonetta a destra e sul doppio Carles y Agnes) verso il faro di Cap d'Artrutx...
L'arrivo a Sant Tomas, dove il giro si interrompe (per poi riprendere da Es Grau)...
Si scaricano i kayak e si scoprono gli altarini :-)
L'impeccabile opera di stivaggio di Irina e Agnes...
El "equipo" de Menk 2018 in giro per Mahon: Tatiana, Eloy, Andres, Arkaitz, Irina, Agnes, Sergi y Mr. Xavier! 

Siamo poi rientrati con furgoni e carrelli alla base di Es Grau perché le previsioni meteorologiche erano implacabili, ma non ci siamo arresi alla cattiva sorte e, dopo una giornata di sosta a terra, spesa in maniera egregia seguendo le dotte, curiose e varie indicazioni turistiche di Joan sulle mille bellezze delle città di Mahon, ci siamo rimessi in kayak per le due ultime giornate di navigazione: destinazione Cala Mongofre, oltre il simbolico faro di Capo Favaritx.
Siamo stati tutti molto attenti e rispettosi, sia del mare che degli altri, sempre molto disponibili ed accomodanti, sia con i compagni di viaggio che con gli impeccabili organizzatori, tutti molto curiosi di sperimentare nuovi esercizi, in mare e a terra: mi è sembrato ben riuscito anche il primo esperimento nautico di “matrimonio temporaneo” a cui tutti i partecipanti delle ultime due giornate hanno aderito con incredibile entusiasmo, pagaiando in coppia per un tempo prestabilito.
Un entusiasmo contagioso che non si è esaurito con la chiusura delle Jornadas ma che è dilagato anche nella serata conclusiva trascorsa al “solito” ristorante della zona: tra una sorpresa e l’altra, in un crescendo di colpi di scena degni di una regia impareggiabile, è stata anche celebrata tra i due illustri assenti “giustificati” del giro, Jimi e Celsea una “pre-boda” (cioè un’anteprima del rito nuziale) che ha contribuito ad instillare un’ulteriore dose di buon umore in tutti i presenti (anche in nome del Santo Chaleco, di Santa Maria Teresa de las Jornadas, e del kayak, ovviamente!).

Carles doppia il faro di Favaritz...
La preparazione collettiva del "cremat" durante il campo dell'ultima notte a Cala Mongofre...
L'ultima cena con la delegazione italiana in primo piano e il gruppo di Menk 2018 sul fondo...
Tatiana tra Arkaitz y Xavier, con il piatto del "cremat": solo questo abbiamo in testa! (Photo credit: Sergi)

Sono tornata a casa col cattivo tempo fuori ma col buon umore dentro, carica di ricordi indimenticabili, di energia positiva e di regali preziosi: grazie Roberto per la strabiliante luce da campo “luminaid”, grazie Joan per il bellissimo piatto di ceramica per preparare il “cremat”, grazie Teresa per la maglietta del giro e della “chica palista” dell'artista “Caperuzita Azul”. Grazie di cuore a tutti i kayaker della XIII edizione delle Jornadas de Menorca en kayak, al gruppo di infaticabili organizzatori che ha affrontato ogni imprevisto con spirito costruttivo, ai ragazzi del fantastico “equipo” che sembrano fratelli di sangue più che colleghi di lavoro, ai solari partecipanti del giro che mi hanno riempito di attenzioni, affetto e complimenti (“Tu eres un sol!” mi resterà per sempre attaccato sulla pelle!): tutto ha contribuito a farmi affrontare con rinnovato entusiasmo le successive settimane minorchine e genovesi traboccanti di corsi 3* e training 4* (di cui parlo in due post separati). Grazie!
Chiudo il diario con le parole di un caro amico di pagaia che ho scoperto essere anche un poeta capace di sbirciare con tatto nel cuore degli altri: “Ahora toca surfear sensaciones, roquear entre recuerdos y navegar ilusiones”!

venerdì 20 ottobre 2017

XII Jornadas de Menorca en kayak 2017: una vuelta a la isla muy divertida!

Non mi è mai piaciuto molto ritornare negli stessi posti, un po' perchè ce ne sono così tanti da visitare che una vita intera non basta, e un po' perchè a distanza di tempo un luogo mostra tutti i segni del passaggio del tempo.
Da quando ho scoperto l'isola di Minorca, però, ho iniziato a ricredermi: tornare anno dopo anno sulla più bella isola dell'arcipelago spagnolo delle Baleari riserva sempre delle sorprese straordinarie ed emozionanti. Dopo tutte le isole che abbiamo visitato nel Mediterraneo, dall'Italia alla Crozia alla Grecia, Minorca conserva un posto speciale nei nostri cuori ed è indubbiamente una delle destinazioni più interessanti per il kayak da mare. Quest'anno ci sono tornata per la quinta volta, dopo il periplo invernale completato con Mauro nel 2009 e dopo tre diverse edizioni delle Jornadas de Menorca en kayak nel 2011, 2014 e 2015. Stavolta sono stata invitata sia a tenere un corso 3* British Canoeing che a partecipare alle XII Jornadas de Menorca en kayak. Il viaggio è stato così piacevole che non appena il soggiorno è terminato ho cominciato a pensare di voler tornare quanto prima a Minorca: non vedo l'ora che si ripresentino le Jornadas del 2018!
Abbiamo avuto l'occasione di ricarica le batterie e di fare il pieno di energie positive: abbiamo conosciuto e ritrovato tante persone splendide (e con alcune di loro abbiamo già preso appuntamento per i mesi futuri!), abbiamo apprezzato una volta di più il notevole lavoro di squadra delle dozzina di ragazzi di "Menorca en kayak" (#estoyanohayquienlopare!), abbiamo imparato una lunga serie di cose nuove sulla vita all'aria aperta (e una parola spagnola bellissima: "resplendor"!). Soprattutto abbiamo goduto a fondo di ogni momento di questa lunga "vacanza", talmente coinvolti nella vita comunitaria da non avere mai tempo (nè voglia!) di aggiornare il blog o di cercare la connessione alla realtà virtuale: scriviamo qualche nota sul diario di viaggio solo ora che, di rientro con Mauro ed il Mammut via Barcellona e Marsiglia, abbiamo modo di riordinare le idee, le scoperte e le tante emozioni!
Il tempo è stato dei più favorevoli di sempre. Niente onde alte o vento forte a impensierire i partecipanti o a compromettere la realizzazione del periplo. Il mare è stato sempre piatto come una tavola, l'acqua calda come se fosse piena estate, e la temperatura dell'aria così alta da farci restare a lungo in costume da bagno a prendere il sole sulle varie spiagge in cui abbiamo fatto una sosta o un campo.
La cucina è stata una delle più gustose di sempre. Il gruppo di guide di "Menorca en kayak" ha organizzato una serie di pranzi e cene collettive insieme agli ospiti invitati da fuori (Sergi Basoli di ritorno dalla Calabria, Arkaitx Erkiaga dai Paesi Baschi e Mauro ed io dall'Italia). Gli altri partecipanti della "vuelta" si sono riuniti sempre più spesso intorno allo stesso focolare e dopo pochi giorni si era già instaurata un'atmosfera unica di complicità profonda e di divertimento continuo.
La compagnia è stata delle più divertenti di sempre. Tutti hanno dato il meglio di sè, sia in acqua che a terra, e la forza del gruppo si è manifestata da subito così evidente che ogni momento era buono per giocare, ridere e scherzare. Abbiamo trascorso lunghi momenti a fare tuffi dalle rocce, a praticare il rolling nelle acque cristalline, a provare le vele autocostruite per i kayak, a pescare con la lenza alla traina, a dividerci in squadre di canoa polo al mattino e di beach volley al pomeriggio... C'era chi faceva snorkeling, chi coasteering, chi rock-balancing; alcuni si appisolavano ad ogni sosta, altri non smettevano mai di chiacchierare, altri ancora non si lasciavano scappare l'occasione per fare scherzi di ogni genere agli altri compagni di viaggio (dai sassi nascosti nei gavoni alle bottiglie piene d'acqua legate alla poppa ad un'altra serie di giochi così fantasiosi da lasciarmi ogni volta a bocca aperta!)

Il gruppo alla partenza delle XII Jornadas de Menorca en kayak!
La prima sosta sotto la fortezza de La Mola nei pressi di Maon...
Inizia subito l'esplorazione delle grotte lungo il versante meridionale di Minorca...
Questa grotta ce la ricordavamo bene dal nostro primo giro dell'inverno del 2009!
L'arco naturale più lungo ed accattivante di Minorca...
L'entusiasmante arrivo al faro di Cap d'Artrutx, sul capo sud-occidentale dell'isola...
La lunga attesa all'ingresso del porto di Ciutadella per lasciare entrare il traghetto...
La navigazione in compagnia di Sergi e Nirvana!
L'arco naturale più grande dell'isola, nei pressi di Ciutadella!
Uno spettacolo della natura: Pont d'en Gil!
Punta Nati: passare il capo nel 2015 ci aveva dato filo da torcere!
Una bella sosta aggrappati come i granchi agli scogli di Cala Pous...
La passeggiata giornaliera di Nirvana sui kayak zatterati!
L'arco naturale più alto della costa settentrionale di Minorca...
Gli esercizi quotidiani di stiramento serale dopo lo sbarco... 
Nirvana libera di correre tra le tende dell'accampamento...
Una visuale dall'alto del campo di La Valls!
Le famose rocce tonde di Macar d'Alfurinet...
Il pranzo all'ombra!
Una sosta tra le più lunghe ed apprezzate...
Lasciare Cala el Pilar non è mai facile!
L'arrivo nel primo pomeriggio a Cala Pregonda!
Sosta stellare!
L'ultima cena sotto le stelle!
Doppiamo il faro più bello: Favaritx!
La tedesca Claudia tra gli uomini più affascinanti del giro: Mauro e Arkaitz!
Carlos portato in trionfo al termine del periplo di Minorca!
Tutti talmente contenti da non volersi più separare!
La "cerveza" è stata una fedele compagna di viaggio! 
Uno degli articoli uscito sui quotidiani locali...

Le giornate si sono riempite sin dalle prime pagaiate di racconti interessanti sulle spedizioni canoistiche ai quattro angoli del pianeta, sulle più disparate storie d'amore e d'amicizia nate in kayak da mare, sulle esperienze di ogni tipo legate più o meno a stretto filo con la navigazione costiera.
Minorca si è offerta agli esploratori marini in tutto il suo splendore. L'isola è ricca di spiagge larghe di sabbia fine, di molti angoli ben nascosti, di pareti rocciose senza fine, di archi naturali in stretta successione, di grotte ampie e profonde tutte da scoprire. E' stato tutto un succedersi di capi, fari, torri, porti e baie spettacolari: abbiamo passato indisturbati sia il gigantesco fiordo di Mahon che quello meno pronunciato di Ciutadella, all'altra estremità dell'isola; abbiamo raggiunto alcune tra le più belle cale dell'isola, tutte ancora affollate di bagnanti che festeggiavano la giornata nazionale della Hispanidade del 12 ottobre; abbiamo superato senza patemi i luoghi più temuti ed una volta raggiunta la famigerata, leggendaria ed esposta Punta Nati sapevamo già che sarebbe stata una passeggiata.
Per la seconda volta nella storia ultradecennale delle Jornadas il periplo si è svolto in senso orario, con partenza e ritorno dal bel paesino di Es Grau, sede del centro di attività canoistiche di "Menorca en kayak". Le prime tappe lungo il versante meridionale dell'isola sono state più ampie e lente, con lunghe ore trascorse in navigazione quasi ininterrotta dall'alba al tramonto; quelle lungo il versante settentrionale, invece, sono state più corte e veloci, con tante soste a terra per assaporare una volta di più le bellezze dell'isola. Abbiamo pagaiato ai 14 ai 32 chilometri al giorno, con una velocità di crociera media di 3 nodi, un'andatura di tutto rispetto per un gruppo eterogeneo di 24 pagaiatori di tutte le età (dai 21 ai 65 anni!), provenienti da diverse regioni spagnole e con diverse esperienze di viaggio.
Abbiamo fatto una sosta più o meno prolungata sulla spiagge di Preus, ai piedi della fortezza de La Mola, di Biniparratx, di fronte all'isola de L'aire, di Cala Galdana, col suo brutto albergo di tredici piani (l'unico scempio architettonico dell'isola!), di Es Talaier, poco distante dal faro di Cap d'Artrutx, di Calas Pous, appena sotto il faro di Punta Nati, di Fornels, uno dei più bei paesini costieri di Minorca, di Macar d'Alfurinet, famosa per le sue grandi pietre rosse levigate e tondeggianti, ed infine dell'Isola den Colom appena fuori dalla baia di Es Grau. Abbiamo invece fatto campo per una notte sulla spiagge di Alcaufar sulla costa orientale, di Ataliz nei pressi di Son Bou, di Sant Andria alle porte di Ciutadella, di La Vall sulla costa settentrionale, di Pregonda protetta dai suoi scogli lavorati e di Mongofra sul limitare della riserva naturale di Albufera d'Es Grau.
Abbiamo scoperto nuovi angoli nascosti dell'isola, abbiamo seguito le indicazioni delle esperte guide locali, abbiamo apprezzato l'acqua trasparente e pulita, la costa ben tutelata e conservata, le spiagge attrezzate e molto frequentate. Abbiamo imparato nuove cose sulle tradizioni isolane, abbiamo assaggiato nuovi piatti minorchini dal gusto davvero speciale (primo tra tutti il "pescado en escapece" preparato da Joana!), abbiamo girato in auto nell'entroterra alla ricerca di panorami insoliti. Abbiamo visto albe e tramonti da sogno, abbiamo vissuto in armonia con gli altri, con la natura e col mare, e abbiamo capito ancora una volta che la terra vista dal mare è molto più bella!
A detta di tutti è stata la "vuelta" più divertente di tutti i tempi. Non contenti di aver trascorso tanti giorni in mare, ci siamo anche concessi molte cene prima e dopo il periplo, un paio di serate di presentazioni di viaggi in giro per il Mediterraneo con Sergi Basoli e con "Cicladi kayak tour 2017", una serie infinita di cervezas a tarda ora, un numero imprecisato di paellas di carne, di pesce e persino al nero di seppia, pochissime siestas, una bella intervista realizzata durante il periplo ed un articolo uscito sui giornali locali, una conclusiva giornata di riposo nella casa di campagna di Joana e Tristan, una raccolta di nuovi preziosi ritrovamenti e soprattutto una collezione di nuove amicizie di kayak sempre più interessanti e intime. La vita in kayak da mare riserva ogni giorno delle sorprese, delle emozioni e e delle scoperte che riempiono gli occhi, la mente ed il cuore...
Minorca, torniamo presto!!!