Non mi è mai piaciuto molto ritornare negli stessi posti, un po' perchè ce ne sono così tanti da visitare che una vita intera non basta, e un po' perchè a distanza di tempo un luogo mostra tutti i segni del passaggio del tempo.
Da quando ho scoperto l'isola di Minorca, però, ho iniziato a ricredermi: tornare anno dopo anno sulla più bella isola dell'arcipelago spagnolo delle Baleari riserva sempre delle sorprese straordinarie ed emozionanti. Dopo tutte le isole che abbiamo visitato nel Mediterraneo, dall'Italia alla Crozia alla Grecia, Minorca conserva un posto speciale nei nostri cuori ed è indubbiamente una delle destinazioni più interessanti per il kayak da mare. Quest'anno ci sono tornata per la quinta volta, dopo il periplo invernale completato
con Mauro nel 2009 e dopo tre diverse edizioni delle Jornadas de Menorca en kayak nel 2011, 2014 e 2015. Stavolta sono stata invitata sia a tenere un
corso 3* British Canoeing che a partecipare alle
XII Jornadas de Menorca en kayak. Il viaggio è stato così piacevole che non appena il soggiorno è terminato ho cominciato a pensare di voler tornare quanto prima a Minorca: non vedo l'ora che si ripresentino le Jornadas del 2018!
Abbiamo avuto l'occasione di ricarica le batterie e di fare il pieno di energie positive: abbiamo conosciuto e ritrovato tante persone splendide (e con alcune di loro abbiamo già preso appuntamento per i mesi futuri!), abbiamo apprezzato una volta di più il notevole lavoro di squadra delle dozzina di ragazzi di "
Menorca en kayak" (#estoyanohayquienlopare!), abbiamo imparato una lunga serie di cose nuove sulla vita all'aria aperta (e una parola spagnola bellissima: "resplendor"!). Soprattutto abbiamo goduto a fondo di ogni momento di questa lunga "vacanza", talmente coinvolti nella vita comunitaria da non avere mai tempo (nè voglia!) di aggiornare il blog o di cercare la connessione alla realtà virtuale: scriviamo qualche nota sul diario di viaggio solo ora che, di rientro con Mauro ed il Mammut via Barcellona e Marsiglia, abbiamo modo di riordinare le idee, le scoperte e le tante emozioni!
Il tempo è stato dei più favorevoli di sempre. Niente onde alte o vento forte a impensierire i partecipanti o a compromettere la realizzazione del periplo. Il mare è stato sempre piatto come una tavola, l'acqua calda come se fosse piena estate, e la temperatura dell'aria così alta da farci restare a lungo in costume da bagno a prendere il sole sulle varie spiagge in cui abbiamo fatto una sosta o un campo.
La cucina è stata una delle più gustose di sempre. Il gruppo di guide di "
Menorca en kayak" ha organizzato una serie di pranzi e cene collettive insieme agli ospiti invitati da fuori (
Sergi Basoli di ritorno dalla Calabria,
Arkaitx Erkiaga dai Paesi Baschi e Mauro ed io dall'Italia). Gli altri partecipanti della "vuelta" si sono riuniti sempre più spesso intorno allo stesso focolare e dopo pochi giorni si era già instaurata un'atmosfera unica di complicità profonda e di divertimento continuo.
La compagnia è stata delle più divertenti di sempre. Tutti hanno dato il meglio di sè, sia in acqua che a terra, e la forza del gruppo si è manifestata da subito così evidente che ogni momento era buono per giocare, ridere e scherzare. Abbiamo trascorso lunghi momenti a fare tuffi dalle rocce, a praticare il rolling nelle acque cristalline, a provare le vele autocostruite per i kayak, a pescare con la lenza alla traina, a dividerci in squadre di canoa polo al mattino e di beach volley al pomeriggio... C'era chi faceva snorkeling, chi coasteering, chi rock-balancing; alcuni si appisolavano ad ogni sosta, altri non smettevano mai di chiacchierare, altri ancora non si lasciavano scappare l'occasione per fare scherzi di ogni genere agli altri compagni di viaggio (dai sassi nascosti nei gavoni alle bottiglie piene d'acqua legate alla poppa ad un'altra serie di giochi così fantasiosi da lasciarmi ogni volta a bocca aperta!)
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Il gruppo alla partenza delle XII Jornadas de Menorca en kayak! |
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La prima sosta sotto la fortezza de La Mola nei pressi di Maon... |
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Inizia subito l'esplorazione delle grotte lungo il versante meridionale di Minorca... |
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Questa grotta ce la ricordavamo bene dal nostro primo giro dell'inverno del 2009! |
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L'arco naturale più lungo ed accattivante di Minorca... |
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L'entusiasmante arrivo al faro di Cap d'Artrutx, sul capo sud-occidentale dell'isola... |
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La lunga attesa all'ingresso del porto di Ciutadella per lasciare entrare il traghetto... |
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La navigazione in compagnia di Sergi e Nirvana! |
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L'arco naturale più grande dell'isola, nei pressi di Ciutadella! |
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Uno spettacolo della natura: Pont d'en Gil! |
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Punta Nati: passare il capo nel 2015 ci aveva dato filo da torcere! |
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Una bella sosta aggrappati come i granchi agli scogli di Cala Pous... |
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La passeggiata giornaliera di Nirvana sui kayak zatterati! |
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L'arco naturale più alto della costa settentrionale di Minorca... |
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Gli esercizi quotidiani di stiramento serale dopo lo sbarco... |
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Nirvana libera di correre tra le tende dell'accampamento... |
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Una visuale dall'alto del campo di La Valls! |
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Le famose rocce tonde di Macar d'Alfurinet... |
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Il pranzo all'ombra! |
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Una sosta tra le più lunghe ed apprezzate... |
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Lasciare Cala el Pilar non è mai facile! |
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L'arrivo nel primo pomeriggio a Cala Pregonda! |
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Sosta stellare! |
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L'ultima cena sotto le stelle! |
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Doppiamo il faro più bello: Favaritx! |
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La tedesca Claudia tra gli uomini più affascinanti del giro: Mauro e Arkaitz! |
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Carlos portato in trionfo al termine del periplo di Minorca! |
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Tutti talmente contenti da non volersi più separare! |
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La "cerveza" è stata una fedele compagna di viaggio! |
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Uno degli articoli uscito sui quotidiani locali... |
Le giornate si sono riempite sin dalle prime pagaiate di racconti interessanti sulle spedizioni canoistiche ai quattro angoli del pianeta, sulle più disparate storie d'amore e d'amicizia nate in kayak da mare, sulle esperienze di ogni tipo legate più o meno a stretto filo con la navigazione costiera.
Minorca si è offerta agli esploratori marini in tutto il suo splendore. L'isola è ricca di spiagge larghe di sabbia fine, di molti angoli ben nascosti, di pareti rocciose senza fine, di archi naturali in stretta successione, di grotte ampie e profonde tutte da scoprire. E' stato tutto un succedersi di capi, fari, torri, porti e baie spettacolari: abbiamo passato indisturbati sia il gigantesco fiordo di Mahon che quello meno pronunciato di Ciutadella, all'altra estremità dell'isola; abbiamo raggiunto alcune tra le più belle cale dell'isola, tutte ancora affollate di bagnanti che festeggiavano la giornata nazionale della Hispanidade del 12 ottobre; abbiamo superato senza patemi i luoghi più temuti ed una volta raggiunta la famigerata, leggendaria ed esposta Punta Nati sapevamo già che sarebbe stata una passeggiata.
Per la seconda volta nella storia ultradecennale delle
Jornadas il periplo si è svolto in senso orario, con partenza e ritorno dal bel paesino di Es Grau, sede del centro di attività canoistiche di "
Menorca en kayak". Le prime tappe lungo il versante meridionale dell'isola sono state più ampie e lente, con lunghe ore trascorse in navigazione quasi ininterrotta dall'alba al tramonto; quelle lungo il versante settentrionale, invece, sono state più corte e veloci, con tante soste a terra per assaporare una volta di più le bellezze dell'isola. Abbiamo pagaiato ai 14 ai 32 chilometri al giorno, con una velocità di crociera media di 3 nodi, un'andatura di tutto rispetto per un gruppo eterogeneo di 24 pagaiatori di tutte le età (dai 21 ai 65 anni!), provenienti da diverse regioni spagnole e con diverse esperienze di viaggio.
Abbiamo fatto una sosta più o meno prolungata sulla spiagge di Preus, ai piedi della fortezza de La Mola, di Biniparratx, di fronte all'isola de L'aire, di Cala Galdana, col suo brutto albergo di tredici piani (l'unico scempio architettonico dell'isola!), di Es Talaier, poco distante dal faro di Cap d'Artrutx, di Calas Pous, appena sotto il faro di Punta Nati, di Fornels, uno dei più bei paesini costieri di Minorca, di Macar d'Alfurinet, famosa per le sue grandi pietre rosse levigate e tondeggianti, ed infine dell'Isola den Colom appena fuori dalla baia di Es Grau. Abbiamo invece fatto campo per una notte sulla spiagge di Alcaufar sulla costa orientale, di Ataliz nei pressi di Son Bou, di Sant Andria alle porte di Ciutadella, di La Vall sulla costa settentrionale, di Pregonda protetta dai suoi scogli lavorati e di Mongofra sul limitare della riserva naturale di Albufera d'Es Grau.
Abbiamo scoperto nuovi angoli nascosti dell'isola, abbiamo seguito le indicazioni delle esperte guide locali, abbiamo apprezzato l'acqua trasparente e pulita, la costa ben tutelata e conservata, le spiagge attrezzate e molto frequentate. Abbiamo imparato nuove cose sulle tradizioni isolane, abbiamo assaggiato nuovi piatti minorchini dal gusto davvero speciale (primo tra tutti il "pescado en escapece" preparato da Joana!), abbiamo girato in auto nell'entroterra alla ricerca di panorami insoliti. Abbiamo visto albe e tramonti da sogno, abbiamo vissuto in armonia con gli altri, con la natura e col mare, e abbiamo capito ancora una volta che la terra vista dal mare è molto più bella!
A detta di tutti è stata la "vuelta" più divertente di tutti i tempi. Non contenti di aver trascorso tanti giorni in mare, ci siamo anche concessi molte cene prima e dopo il periplo, un paio di serate di presentazioni di viaggi in giro per il Mediterraneo con Sergi Basoli e con "Cicladi kayak tour 2017", una serie infinita di cervezas a tarda ora, un numero imprecisato di paellas di carne, di pesce e persino al nero di seppia, pochissime siestas, una bella intervista realizzata durante il periplo ed un articolo uscito sui giornali locali, una conclusiva giornata di riposo nella casa di campagna di Joana e Tristan, una raccolta di nuovi preziosi ritrovamenti e soprattutto una collezione di nuove amicizie di kayak sempre più interessanti e intime. La vita in kayak da mare riserva ogni giorno delle sorprese, delle emozioni e e delle scoperte che riempiono gli occhi, la mente ed il cuore...
Minorca, torniamo presto!!!